DIARIO.padania(53)

Dentro al mio durevole trasalimento ieri sera c’era un paio di riformulazioni per pensieri fondamentali e il disco basso d’una luna enorme, mentre mi terminava un viaggio di parole e chilometri ingarbugliati, nell’intricarsi reciproco di pagine bianche e figure nere. Quella luna era davvero enorme, poi netta, come tarsia metallica perfetta, platino nel blu che non imbruniva: scena adatta a una testa, o un fiore, recisi o strappati – pronto il mio bicchiere con l’acqua. Nonostante tutto, però, emanava un non so che d’inconsistente, tradiva tratti ampi d’evanescenza, che mi piace, sì, perciò tutto fu facile, anche la notte, che sopraggiunse in un lampo, e il dormire, sognare quel poco che basta l’indomani a specchiarsi. Facile è stato poi oggi uscire nel crepuscolo prima del mattino e trovarsi nello scontro continuo del viso con l’infinito di gocce minuscole e sospese, tiepide, proclivi allo scioglimento – loro, ma io pure. Camminare e spingersi sempre più dentro a una lontananza in pregiata confezione monodose: diventare parte di punti i quali, uno dietro l’altro, gioviali, fanno sfoggio del proprio esistere sognato, dell’essere slegati, mirabili. Via da casa, via dallo specchio, via dal lavoro, dal suo ambiguo valore, via, via da dispositivi e connessioni, dai circoli del notiziare, dal rappresentarsi, dalla fedeltà alta a un sé, via tra acque e fronde dagli inchini dei rami, tra rive e incerte sponde, via per dove non c’è esattamente nebbia e tuttavia niente è limpido davvero. A un punto una bicicletta, che mi viene incontro, sull’argine, m’incanta col suo faro a dinamo che pulsa luce irregolare verso l’alto, diretta agli occhi, CIAO. Sono finita a una finestra, ora, con ogni punto noto lì fuori ad accogliere lo sguardo come nel vuoto che si fa tra due lembi dopo un istante avuto per combaciare, dove si dà e subito sfugge quell’indizio verticale dell’altrove che non ha essenza. Non riesco a muovermi stasera.

11 pensieri su “DIARIO.padania(53)

  1. Cara T fusa e con-fusa con le goccioline in una lontananza a incontrare un “altrove” ed ora come “di pietra” a una finestra. Sei complicata eh … diciamo così. Una cifra. 🙂

  2. Cara T, il presente commento per dirti che anch’io oggi, io pure oggi “I’m inhabited by a cry” ma siccome sto morendo dal sonno te ne parlo/scrivo domani. Se mi rispondi: “Questo blog non è una chat”, sappi che me l’aspetto. Sempre un po’ off topic. Sempre un po’ fuori tema. Buonanotte T.

    1. (come tutte le cose anche questo blog è ciò che diventa nelle interazioni). Aspetto di leggere del tuo ospite – oggi è giá domani, sono pronta. Intanto buon mattino..

    2. Per me è già domani da diverse ore. Sono sveglia dall’alba e tra meno di mezzora mi tocca andare al lavoro. Altro che guida multitasking … se non ci sto attenta ci pensa un colpo di sonno a farmi fuori ma ci starò attenta!!! Concentratissima. Buona mattinata anche a te. 🙂

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