Nebbia e ancora zero ostilità, qui. Certo, ferocemente mi frantuma e disperde, di continuo, sempre più. Tuttavia, a dispetto della tremenda inconsistenza, diveniamo meraviglia, io e l’intorno spogliato di forme e rimembranza, specie quella disposta nei fiori più futuri e universali.
Meraviglia è pure questo patto d’invenzione, che riaffiora e si scioglie tra altri cento suoi simmetrici, ben più acerbi e tra loro così simili. Nessuno, davvero, sarà mai uguale al nostro, solidissimo e pure, sin dal principio, del tutto incapace d’incidere anche sul più facile pezzetto di mondo.
Fu fabbricando generalizzazioni che poi gli togliemmo sangue, grado per grado, lo sai. E se non fosse per l’aver visto giorni opachi, come oggi, svolgermi fino al mio più intimo terrore, l’avrei già detto, che resta solo indifferenza.
Non potevo leggere parole più poetiche e vere di queste!
Parole che incantano i nostri sguardi, parole che sai trasformare in pura meraviglia
Come vorrei essere una delle tue parole, osservare la nebbia e “diventare meraviglia mentre l’interno si spoglia di forme e rimembranze”
Un caro saluto
E grazie di questo tuo scritto, così prezioso
Adriana
Rifà il sangue goccia a goccia, strato a strato, di realtà, sempre, ritrovarti