Si liquefanno, santi, i colori tra le tue ginocchia e i piedi: i bruni i gialli i rossi, poi verdi innumeri, mentre l’acqua in corsi rapidi presta guadi al cielo. Vedo il viso, infine nudo, e nudi polsi dita petto – la giacca aperta, infilata appena. Coperto è il braccio, un poco – la stoffa fina, estiva. E luci minuscole, vedo, posarsi continue sulle ciglia e, senza affatto sfumare, caderti a ogni battito nel buio del tiepido dietro la clavicola – la sinistra, la destra. Cresce un incanto che tu forse non hai saputo mai (né mai lo saprò io).
Hai tessuto una incantevole trama di pioggia e luce. Bellissimo.
Pioggia anche oggi qui, ma senza insistenza, leggerissima… La luce, invece, la luce è persa, ahimè.
Grazie Mela, del passaggio ❤️
Parole snocciolate che si mangiano come ciliege..
Mi piacerebbe osare un video, ma mi rendo conto che è una sfida..
Ciliege… Immagine preziosa, grazie Marzia
🙂