Si ritrovò ancora a dirgli cose rovistandosi il ventre col coltello, fino a un osso. Però lo fece da sotto il cappotto, ché c’era gelo: non aveva alcun senso stavolta l’esporsi. Che sia l’atroce interiore a inchiodarci sul posto, lei lo pensò soltanto. Lui non chiedeva come stai, quasi mai. E se l’altro non conta oltre la misura in cui t’incrocia, allora nessun muro conta. Se non conta il tempo, nemmeno conta se una vita ristagna, né se va persa la faccia che ognuno ci ha messo. Continua a leggere “Poi ci siamo noi”
Autore: T
oggi gennaio
Il solito argine, cerchi nell’acqua, un gatto, il suo sguardo agganciato a un punto lontano, stufato di verza da una casa di fianco, tutta la noia dentro la cuccia vuota del cane e il gonfiarsi lento di quasi tutte le forme qui fuori: di questo racconta oggi gennaio, livido ben più di ieri. Lasciare, rinascere, darsi, perdere, andare: abbiamo puntinato l’intorno di vuoto. Continua a leggere “oggi gennaio”
Nessuna foto
E’ tornata, stamattina, ed è restata. Ho aperto le tende ché s’era ormai fatto giorno e l’ho vista. Scatto una foto, le ho detto, poi ti metto in cucina vicino al caffè. Ma è bastato aprire la finestra. Continua a leggere “Nessuna foto”
i migliori auguri
Ancora è quasi tutta in giro, ovunque, l’arrogante e furba tolleranza. Non saremo di certo diversi con un calendario nuovo. E poi, ci siamo lasciati fiorire in bocca la parola Cultura troppe volte in questi primi pandemici tempi. Saremo ancora a lungo incapaci di concetti migliori. Continua a leggere “i migliori auguri”