(La notte vasta, i passi lenti, brevi – pigri, i miei, e lo sguardo pure.
Dimmi da dove venivamo, ché vedo più niente).
Categoria: racconto
Gina & Marieta (1° maggio)
Resti lì tu adesso. Non ti tiro su, no – aveva parlato al suo bastone, che era scivolato a terra. Da quando s’è rifatta l’anca, ed è già più di un anno, Gina ha dovuto adottare Ménego – così lo ha ribattezzato. Però, solo per sentirsi più sicura, dice, certo non perché non sia buona a camminare senza di lui. Non appena può, infatti, se ne libera. L’aveva appoggiato al vecchio prugno poco prima, fermandosi a chiacchierare e gustandosi il poter abbandonare un poco il suo mezzo busto al punto di contatto tra la spalla sinistra e il tronco drittissimo e regolare dell’albero, tirato su con cura e sapienza, quella volta.
Di fiori, case e costi
Piccolissimi fiori ma carnosi, cioè con un loro non trascurabile peso nonostante la parziale disidratazione, puntinano di chiaro i gradini di ferro e la loro verniciatura a pennello – grigio antracite. La fioritura dell’alloro, dopo aver tenuto sospeso l’incanto nello sguardo per diverse settimane, sta già diventando qualcos’altro, Continua a leggere “Di fiori, case e costi”