… ma c’era il pienone di anime e di abiti stamani qui. Si accavallavano alle memorie, ai cardini ingessati, alle ante dell’armadio. E c’era una voce come un cigolio plurale che via via s’adimava giù nel niente e lasciava tempo a una specie di carezza, che ricollocava teste e steli, i letti sopra l’acqua, il laccio della scarpa, la gente dentro il giallo dei bus sulla statale. Non eri mai stato ghiaccio come oggi, mai davvero pelle nuda nella neve.
Categoria: sogno
Carezza
Un velo, la palpebra stanca. Riposa, non guardare, Continua a leggere “Carezza”
Vedo
Si liquefanno, santi, i colori tra le tue ginocchia Continua a leggere “Vedo”
Sogno.5
C’era un uomo di ferro che, senza testa, ti sbranava con le mani e da lì Continua a leggere “Sogno.5”
Altra-insonnia.1
Ore e ore a fumare e tessere un silenzio che scioglieva ogni svolta inattesa verso racconti che non avremmo certo immaginato di fare. S’avviluppavano alle voci Continua a leggere “Altra-insonnia.1”